Un po’ di storia

Il matematico e fisico scozzese James Clerk Maxwell nel 1873 fu il primo a descrivere le onde elettromagnetiche nel suo “Trattato di elettricità e magnetismo“, mentre il fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz nel 1888 mise in pratica tale teoria e riuscì a generare onde elettromagnetiche utilizzando dei semplici circuiti elettrici. Mediante l’uso di questi circuiti fu anche in grado di rilevare tali onde e realizzò così il primo oscillatore in grado di generare onde elettromagnetiche rilevabili a breve distanza.

Fu poi la volta del fisico serbo naturalizzato americano Nikola Tesla, che nel 1891 iniziò una ricerca sulla comunicazione senza fili: nel 1895 già trasmetteva segnali tra due bobine poste a 50 km di distanza, dal suo laboratorio di New York a West Point.

Sempre nel 1895 l’italiano Guglielmo Marconi cominciò ad eseguire i suoi famosi studi; l’anno successivo effettuò quello conosciuto come “esperimento di Pontecchio”, in cui riuscì a trasmettere un segnale Morse ad oltre due chilometri di distanza, superando anche ostacoli naturali. Trasferitosi in Inghilterra e affinate le sue ricerche, nel 1897 Marconi brevetta a Londra la radio.

Gli esperimenti di Marconi proseguirono senza sosta, effettuando trasmissioni senza fili sul mare; nel 1898 i segnali riescono ad attraversare il Canale della Manica, superando così la distanza di 51 chilometri.

Convinto che le onde radio potessero seguire la curvatura della Terra, Marconi cominciò a concentrare la sua attenzione verso l’Oceano Atlantico. I lavori e gli esperimenti dello scienziato italiano culminarono nello storico 12 dicembre 1901: è questa la data della comunicazione che costituì il primo segnale radio transoceanico: Marconi installò un grande trasmettitore con un’antenna di 130 metri in Cornovaglia (nel sud della Gran Bretagna), il cui segnale (tre punti in codice Morse, equivalenti alla lettera S) è stato ricevuto dallo stesso Marconi a St. John’s di Terranova (Canada), a più di 3000 chilometri di distanza. La portata degli esperimenti permise a Marconi di vincere il premio Nobel per la fisica nel 1909.

Gli esperimenti continuarono per ottenere un sistema attendibile di comunicazioni transoceaniche, che nell’ottobre del 1907 portò all’inaugurazione di un servizio pubblico regolare di radiotelegrafia attraverso l’oceano Atlantico, dando così modo alle navi percorrenti rotte transatlantiche di lanciare un SOS in caso di pericolo

L’utilità di questo servizio in mare si mostrò per la prima volta in tutta la sua importanza nel 1909, quando il transatlantico Republic venne speronato dal piroscafo Florida. L’operatore radiotelegrafico del Republic lanciò per quattordici ore il segnale di SOS, che permise il salvataggio degli oltre 1700 passeggeri.

Gli avanzamenti tecnologici (tra cui l’invenzione della valvola termoionica) portarono alla creazione della modulazione d’ampiezza (AM), tecnica di trasmissione che permise per la prima volta di trasmettere un segnale audio  attraverso le onde radio. Nel maggio del 1924 Marconi realizza la prima trasmissione della voce umana tra la Cornovaglia e l’Australia.

Nello stesso anno, il 30 maggio, inizia la messa in onda della prima trasmissione radiofonica in Italia, per mezzo dell’Unione Radiofonica Italiana.

La prima lista di stazioni radioamatoriali risale al 1909, quando fu inclusa nel First Annual Official Wireless Blue Book of the Wireless Association of America. Questo primo callbook elencava le stazioni radiotelegrafiche del Canada e degli Stati Uniti, tra cui anche 89 stazioni amatoriali.

Nasceva così una passione che iniziò a crescere in modo esponenziale: i primi radioamatori, dediti allo studio dei fenomeni scientifici alla base della comune passione,fornirono un contributo determinante allo sviluppo dell’allora nascente tecnologia della radio: oggi GPS, telefoni cellulari e trasmissione di dati sono solo alcuni dei molti campi di utilizzo che in qualche modo sono legati alle ricerche compiute anni fa dai radioamatori.